Le tendenze della Corporate Governance in Italia
In Italia gli odierni standard in tema di Corporate Governance si presentano sostanzialmente in linea con quanto si riscontra in altre nazioni: certo, il quadro all’interno del panorama nazionale si presenta tutt’altro che omogeneo. Molto, ad esempio, dipende dalla dimensione delle società (cioè dalla sua capitalizzazione), dal flottante in borsa e dal settore di appartenenza. Ma anche questa disparità tra emittenti è un fenomeno che accomuna l’esperienza italiana con quella degli altri Paesi.
Discorso a parte merita la governance degli istituti creditizi soggetta a regolamenti e circolari particolarmente stringenti emanati dalle Autorità Bancarie. Ciò premesso, a mio giudizio la nuova frontiera è rappresentata da un graduale ampliamento del ruolo del consiglio di amministrazione, chiamato ad entrare con maggiore impegno nel controllo dei principali rischi strategici, ovvero a dedicare maggior tempo all’attività di controllo strategico anche in termini di sostenibilità del business nel medio lungo termine. In questo senso si discute di passaggio da un monitoring ad un managing board. Una seconda tendenza, ma forse si tratta ancora di un auspicio, riguarda la soluzione alle pressanti richieste che pervengono da più fonti in termini di semplificazione del sistema di controllo, che attualmente risente della iper-regolamentazione.